#RecoveryFund #NextGenerationEU
209 miliardi, dei quali 81,4 come trasferimenti diretti di bilancio e 127 come prestiti.
Questa è la cifra spettante all’Italia del “Recovery Fund“, l’opportunità irripetibile costruita dalla Commissione Europea per gli Stati membri dell’UE a seguito della crisi prodotta dalla pandemia Covid-19.
Con una cifra simile, il nostro Paese ha non solo la possibilità ma il dovere di fare ben più che tornare a ciò che eravamo otto mesi fa. Dobbiamo immaginare e costruire un’Italia migliore, più sicura, dove si abbattano le disuguaglianze e il lavoro possa andare a braccetto con l’attenzione all’ambiente, che viaggi su infrastrutture e connessioni digitali ma stando ben attenta a non lasciare mai nessuno indietro. Che investa nei servizi fondamentali, che invece per troppi decenni sono stati oggetto di incuria: sanità, istruzione, formazione, assistenza per i più deboli, trasporti pubblici, infrastrutture materiali e sociali. Un’Italia dove i divari territoriali vadano sempre più assottigliandosi fino a scomparire, dove al Mezzogiorno siano dati gli strumenti e le opportunità di crescita per correre come merita, come sa.
Non un libro dei sogni né tantomeno una lista della spesa ma poche, chiare priorità che riflettano una visione ragionata e strategica del nostro prossimo futuro.
Di questo e molto altro ha parlato la Segretaria Confederale Ivana Veronese questa settimana all’audizione sul Recovery Fund, in Commissione Bilancio alla Camera.
Qui trovate il testo completo della sua relazione, sopra il video integrale del suo intervento: https://www.uil.it/documents/documento%20uil%20per%20audizione%207%20settembre.pdf