Per una giustizia sociale fattiva
Pubblichiamo dal blog: https://comunicativaviva.blogspot.com/2021/07/per-una-giustizia-sociale-fattiva.html?fbclid=IwAR0UV8S–o6wubszD7XiEpZZcMCyEfxlOL6YyZr0xfMWmYsR2Nfog-BuVCo&m=1
Per le cose comuni, nella cosa pubblica, basta un delegato mediocre; per le cose straordinarie occorre un politico straordinario, che abbia una chiara consapevolezza: per cambiare un sistema, culturalmente preistorico, infruttuoso per Comunità e territorio – ancor più in Calabria -, occorre spronare la coscienza della collettività al cambiamento, Coscienza, nel senso inteso da Tommaso d’Aquino, cioè Conoscenza, che implica, oltre ogni familismo o settarismo, riconoscere il Bene Comune.
E non c’è alcun male a esigere conoscenza, in trasparenza, per motivare coscienze a comprendere la bellezza e profondità della verità, le opportunità di bene comune che genera. Si nobilita così il proprio territorio, la propria gente, volendola con capacità critica attiva, non servile, né ruffiana.
La politica non può limitarsi all’ambito teoretico, agli intenti ostentati, malamente coniati nella deriva di un linguaggio dell’apparire. Scopo della politica è quello di dirigere il proprio agire verso un sano, equo, bene Comune, POPOLARE, votato a una giustizia sociale fattiva, mai populista, né sovranista! In questa visione – di servizio -, il cambiamento è possibile: occorre spronare le coscienze, rendendole realisticamente edotte, partecipi, vive! Per comunicare, per dialogare, occorre il linguaggio dell’onesta verità, l’ascolto dell’altro, che aberra sistemi manipolanti, ancorati a retaggi di involuto fare concentrico, legato al soddisfacimento di pianificazioni spregiudicate, utili ai particolari interessi. Un territorio, una Comunità, per mala gestione, perde dignità, sua autenticità, quella dei suoi figli, quando non reagisce davanti alle ingiustizie, quando le copre, le asseconda, servendosi di compiacenti divulgatori/informatori in comodato d’uso, quando abusa di ruoli inappropriati, quando costringe a lasciare la propria terra, quando non cerca di capire perché si permette a taluni di trattenere morente un intero territorio, vederlo piegato all’immoralità. Un impegno socio-politico non sorretto da valori interiori è debole, mediocre, incapace di visione di costrutto. Penetrare la modernità, con coraggio politico assennato e fervori etici autentici, rende fondatezza all’evoluzione sociale, fa volare alto la speranza di un domani vivibile.
Costruisci sulla verità le fondamenta della vita, e avrai scolpito sulla pietra la tua essenza. Costruisci sull’ottuso interesse particolare la tua ambizione, e vedrai crollare ogni castello. La storia mantiene traccia nella radice, nelle generazioni! E così come nei cambi di paradigma va scrutato sempre il cielo, al contempo un vento potente soffia speranza e innova direzione al tempo, poiché, con Eraclito, non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare!