Morto un nostro fratello bracciante, di fatica e di caldo!
Pubblichiamo da La Stampa del 25.06.2021
Si chiamava Camara Fantamadi e aveva 27 anni. Aveva lavorato per ore nei campi, sotto il sole del sud. Poi all’improvviso il malore, mentre stava tornando a casa. In sella alla sua bicicletta. Si è accasciato sull’asfalto e per lui ogni soccorso è stato inutile.
È accaduto ieri, nel brindisino, dove il termometro ha raggiunto i 40 gradi. Il giovane potrebbe essere morto per un infarto. Sembra che, mentre era al lavoro, avesse accusato dei giramenti di testa al punto da chiedere ad alcuni colleghi di gettargli dell’acqua fresca sul capo. Poi, poco dopo, il malore. E si sta verificando se possa essere legato alla fatica e al forte caldo. Fantamadi, originario del Mali ma residente a Eboli, era arrivato in Puglia da pochi giorni per raggiungere suo fratello e lavorare come bracciante. Una paga di 6 euro all’ora.
La tragedia si è verificata sulla strada che collega il quartiere La Rosa di Brindisi alla frazione di Tuturano. Ad accorgersi del giovane immigrato è stato un automobilista che si è fermato per prestare aiuto. Ma il ragazzo era già a terra, privo di sensi. A quel punto l’arrivo dei soccorritori del 118, ma ogni tentativo di rianimarlo è stato vano. Sul posto anche gli agenti della polizia locale, mentre il pubblico ministero ha disposto la consegna della salma alla famiglia per l’ultimo saluto. In corso una colletta per riportarlo nel suo paese d’origine.
Solo qualche giorno prima, a Nardò- in provincia di Lecce- era scattato il divieto di lavoro nei campi tra le 12.30 e le 16. Una decisione del sindaco Pippi Mellone a tutela dei braccianti, nei giorni considerati di particolare rischio. In questo periodo, proprio per la raccolta di ortaggi e angurie, sul territorio si registra un aumento notevole dei lavoratori. «Spesso purtroppo nelle ore centrali della giornata, che sono quelle più calde e quindi potenzialmente più dannose per la salute degli stessi lavoratori». Attività che si svolgono all’aperto, sotto il sole, e spesso con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale anti Covid «che complicano ulteriormente il quadro».
E sempre nelle ultime ore, a Galatina, un’altra vittima. Si tratta di un 35enne: stava distribuendo volantini. Un collasso improvviso che non gli ha dato scampo. A Taranto, invece, la richiesta di bloccare il cantiere per la realizzazione dell’ospedale San Cataldo durante questi giorni di caldo. «Con temperature superiori ai 35 gradi stop all’attività» chiede la Filca Cisl che denuncia tra gli edili un operaio in coma e altri tre collassati. «Il gran caldo e i ritmi di lavoro inaccettabili hanno rischiato di provocare una vera tragedia». Stando al racconto del sindacato, un operaio è risultato completamente disidratato: le sue condizioni restano preoccupanti e al momento è intubato. «Lavorare dalle dalle 7.00 alle 16.30 in queste condizioni è davvero impossibile, ne va dell’incolumità dei lavoratori. E per giunta parliamo di un cantiere pubblico».