Il Canto delle Paludi – 27 gennaio 2021
Pubblichiamo, per il giorno della Memoria, il Canto delle Paludi, composto nel 1934 nel lager di Esterwegen da un sindacalista.
Lontano fino all’infinito si estendono
grandi prati paludosi.
Non un uccello canta
sugli alberi secchi e cavi.
O terra di afflizione
dove dobbiamo senza sosta zappare,
zappare!
In questo campo cupo e selvaggio,
circondato da mura di ferro,
ci sembra di vivere in gabbia
in mezzo ad un grande deserto.
O terra di afflizione
Rumore di passi e rumore di armi,
sentinelle giorno e notte
e sangue, grida, lacrime,
la morte per chi fugge.
O terra di afflizione
Ma un giorno nella nostra vita
la Primavera rifiorirà.
Libertà, Libertà Cara,
io dirò: tu sei in me.
O terra infine libera
dove potremo rivivere e amare
O terra infine libera
dove potremo rivivere e amare,
amare.